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1) Dizion. 5° Ed. .
COSTOLA.
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COSTOLA.
Definiz: Sost. femm. Ciascuno di quegli ossi arcuati, i quali dalla spina dorsale vengono al petto, e compongono il torace.
Forma allungata di costa. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 127: È più nociva [la lente].... al diaflagmate, cioè al pannicolo il quale cuopre le costole.
Esempio: Sacch. Op. div. 84: In quattro modi è nato uomo, poichè si creò l'umana generazione: e prima di terra, e questo fu Adamo: nacque d'uomo, e questo fu della costola d'Adamo.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 277: Gli ossi che dall'attaccatura del collo si spartono verso le spalle sopra le prime costole di sopra, clavicole s'appellano.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 415: Fra una costola e l'altra sono i suoi muscoli intercostali (del camaleonte) così sottili e diafani, che ec.
Esempio: E Vallisn. Op. appr.: Nell'alzare, che si fanno tutte le costole, e rivoltarle in fuora per guardare le viscere, si strappano.... molte fibre.
Esempio: Targ. Osserv. medic. 22: Questo arrovesciamento.... seguì senza dubbio quando già le costole medesime erano inossite.
Definiz: § I. E nel linguaggio degli Anatomici riceve l'aggiunto di costola legittima , o costola spuria , di cui vedi al proprio luogo. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 164: Le costole si dividono in costole vere e legittime, ed in spurie, ed illegittime.
Esempio: Targ. Osserv. medic. 22: Cospirando a produrre questo medesimo affanno l'inflessibilità e distrazione grande dei muscoli dell'addome, e l'arrovesciamento delle costole spurie.
Esempio: E Targ. Osserv. medic. appr.: Spesso si vedono piegare ed inarcare le costole legittime per l'urto d'aneurismi.
Definiz: § II. Costola dicesi per similit. la Parte più dura e rilevata della foglia, da cui incominciano le fibre di essa; e più particolarmente dicesi di quella di certe piante erbacee, come cavolo, lattuga, bietola e simili. –
Esempio: Vill. M. 5, 217: Dove [i grilli] presono albergo, cavoli, lattughe, bietole, lappoloni e ogni erba da camangiare, la mattina si trovarono tutte colle costole e' nerbolini tutti bianchi.
Esempio: Vett. Colt. 87: Stimo io che ciò intervenga, perchè il caldo smisurato di que' giorni rasciughi talmente le lor costole e le foglie, che elle si vengano ad arrovesciare.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 48: Quella [bietola] di Genova e di Napoli, che fa le costole più grosse, e si cuoce col cavolo, è migliore.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 87: Di questi non è menzione alcuna appo gli antichi, come nè de' cavoli costoluti, i quali nel mezzo delle foglie hanno una costola di smisurata grossezza.
Esempio: Trinc. Agric. 86: Fa [l'uva liatico] i pampani piccoli, sottili,... di gambo e di costole sottili.
Definiz: § III. E pure per similit. trovasi detto per Doga di botte. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 188: Per lo spillo dalle costole, e disotto per la cannella si tragga [il vino], e di nuovo si riponga nel vaso.
Definiz: § IV. Costola dicesi la Parte del coltello, della spada e simili arnesi, che è opposta al taglio. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 304: L'unghie hanno da esser chiare, e come balasci legati in rose;... e di sopra avanzi della polpa del dito quanto la costola d'un picciol coltello.
Esempio: Cellin. Pros. 137: In quel cavo della maschera metterai una grossezza di cera quanto una sottil costola di coltello, o più o manco che tu vorrai che la tua maschera venga grossa.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 144: Fanno venire [le figure] nel getto in modo pulite, che non si hanno a rinettare con ferri, e tanto sottili quanto è una costola di coltello.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 74: Una falda di piombo, grossa come una costola di coltello.
Definiz: § V. E per Ciascuno dei legni verticali dell'arcolaio, i quali sono retti dalle crociere, e intorno a cui si adatta la matassa. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 267: Dalle quali [canne] riconoscono l'esser loro le cerbottane e le mazze e le gretole delle rocche, i nasi e le costole degli arcolaj.
Definiz: § VI. Costola dicesi la Parte di dietro del libro, dove si suole stampare, scrivere o imprimere il titolo di esso e il nome dell'autore.
Definiz: § VII. Riferito a solco, vale l'Arginetto di terra che lo separa dal solco vicino; Porca. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 142: Cresciuta [l'indivia] in quelle aiuole all'altezza di mezza spanna,... si trapianta in aiuole assolcate diritte, nella costola de' solchi a mezzo, e s'aiuta con l'adacquare.
Definiz: § VIII. Term. degli Architetti. Dicesi Quell'ornamento di marmo o di pietra, col quale copresi lo spigolo formato dalla unione di due lati di una cupola, tribuna e simili, poligona, e di due spartimenti di una volta a crociera. Più comunem. Costolone. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 310: Nelle fregiature piane che fanno le costole della volta,... fece alcuni fogliami, uccelli ec.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 259: A ogni dirittura, e mezzo de' sodi delle due colonne,... si partiva la sua costola per ciascuno, allargando da piè e stringendo da capo; in tutto sedici costole, larghe palmi cinque.
Definiz: § IX. Term. dei Geometri. Ciascuna delle intersezioni rettilinee delle facce di un prisma, poliedro e simili.
Definiz: § X. Alle costole, usato avverbialm., vale Molto vicino, Dappresso, A ridosso, Addosso; e dicesi di persone che incalzino, inseguano, qualcuno. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 40: Appena aveva io finite queste parole, che gli famigliari di casa mi furono intorno alle costole.
Esempio: Varch. Stor. 1, 359: Basta che Iacopo veggendosi Tommaso e la famiglia degli Otto alle costole, cominciò a chiamare il popolo.
Esempio: Dav. Tac. 2, 139: Qui si dubita se il fuoco fu messo da que' di fuori, o pur, come si crede più, da que' di dentro, per discostarsi i nimici già alle costole.
Definiz: § XI. E figuratam. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 244: Lo avere Il peccadiglio, e sentir che 'l bargello Ti cerchi, è troppo gran cane alle costole.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 14: Con la peste alle costole, che fioccava in quella vicinanza, non mi parve gran fatto deliziosa la dimora in quella città.
Esempio: E Magal. Lett. 152: Gli averei messo qualche cane alle costole.
Definiz: § XII. Trovasi anche per Dattorno, In continua compagnia, e simili. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 245: Infra li giovani cittadini Piero Strozzi, Vincenzo suo fratello, Francesco de' Pazzi.... gli erano sempre (ad Alessandro de' Medici) alle costole; con li quali usando grandissima domestichezza, ec.
Definiz: § XIII. Attaccarsi alle costole di alcuno, Mettersi, alle costole di alcuno, dicesi familiarm. per Mettersegli attorno, importunandolo lungamente. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 3: Ohimè, ch'io son sudato Con questo accattabrighe, Da cui non mi pensai sciorre in tutt'oggi, Sì mi s'era importuno Attaccato alle costole il saccente.
Definiz: § XIV. Avere alcuno alle costole, dicesi per Essere importunato da esso con richieste insistenti.
Definiz: § XV. Contarsi le costole ad un animale, o Potersi contare, le costole ad un animale, dicesi familiarmente per Esser esso estremamente magro; e nello stesso senso dicesi anche Mostrare un animale le costole.
Definiz: § XVI. Essere alle costole di alcuno o Stare alle costole di alcuno, dicesi per Stargli continuamente attorno, più spesso importunandolo Con insistenti richieste; ovvero esortandolo, stimolandolo del continuo a fare il proprio dovere, ufficio e simili.
Definiz: § XVII. Essere dalla costola d'Adamo o Venire dalla costola d'Adamo, dicesi, non senza qualche irrisione, di chi è d'antica nobiltà; e usasi anche col verbo sottinteso. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 6: Tolga una della costola d'Adamo.... Che stia 'n contegno, stucchevol, leziosa.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 565: Tolga una della costola d'Adamo, che sia antica e nobile al pari d'Eva.
Definiz: § XVIII. Mangiare una costola o le costole ad alcuno, dicesi scherzevolmente per Mangiare alcun tempo in casa di lui, cagionandogli grave spesa.